LIFE. I grandi fotografi


Dal 1 maggio al 4 agosto 2013

“LIFE. I grandi fotografi”

 Auditorium Parco della Musica
 Fondazione Musica per Roma


Il fotogiornalismo rivissuto attraverso l’obiettivo dei reporter della storica rivista americana Life, in una mostra che ripercorre le tappe principali, i momenti simbolici, non solo della storia degli USA, ma di tutti noi.

Nel suggestivo e raffinato spazio AuditoriumExpo, saranno esposte fino al 4 agosto 150 fotografie dell’archivio storico della rivista Life, nata nel 1936 come settimanale da un’idea di Henry Luce, fondatore anche di Time. Per comprendere il percorso fotografico proposto, bisogna rifarsi allo slogan comparso sul primo numero della rivista: "Vedere la vita, vedere il mondo"; ecco il proposito portato avanti negli anni dai fotoreporter di Life, maestri del fotogiornalismo, capaci di documentare eventi cardine tramite i loro obiettivi, disposti a scavare nei vissuti e negli sguardi di personaggi più o meno celebri o nelle pieghe di fatti controversi della storia. 

La maggior parte delle foto sono in bianco e nero e si riferiscono alle vicende americane lungo il corso del Novecento, nel tentativo di suggellare con un’immagine notizie che altrimenti avrebbero vissuto impersonalmente solo sulla carta. Interessante la scelta di accostare ritratti di star e artisti famosi alla tragicità di documenti visivi sulla guerra in Vietnam o sulla seconda guerra mondiale, ma anche a fotografie simbolo dei costumi sociali e collettivi di varie generazioni americane. Si impone così il punto di vista della rivista sui fatti del mondo.

Tra i nomi dei fotografi, spicca il famoso Robert Capa, tra i padri del fotogiornalismo, autore di reportage sullo sbarco in Normandia o del controverso “Miliziano colpito a morte”, foto scattata a Cordova durante la guerra civile spagnola; Alfred Eisenstaedt che, al di là della foto del marinaio e della donna in bianco trascinati in un vorticoso bacio all’insegna della speranza, ritrasse i volti luminosi, solcati dalla bellezza di star mondiali come Marylin Monroe o Sophia Loren; molte le testimonianze del lavoro di Margaret Bourke-White, prima donna inviata di guerra e fotoreporter per Life, capace di superare l’orrore di raccontare con il proprio obiettivo la liberazione del campo di concentramento di Buchenwald, ma anche di regalare splendide immagini del Mahatma Gandhi, o delle strade americane viste dall’alto, popolate di cappelli. 

Questi sono solo alcuni dei nomi esposti all’Auditorium che fecero la storia della rivista, tutti in grado di suscitare nello spettatore un’emozione, a prescindere dall’intensità del soggetto catturato: l’attentato a Robert Kennedy colpisce allo stomaco quanto la sfilata di cittadini tedeschi nei campi di concentramento, ma è suggestivo osservare anche le pieghe rugose della bocca di Louis Armstrong o scoprire la moda degli anni trenta e quaranta attraverso foto in spiaggia e modelle bellissime e sfuggenti.

Irene Armaro