IN BETWEEN



IN BETWEEN
Dal 21 Maggio al 21 Giugno 2013

Li Yu / Liu Bo / Yuan Xiaofang /Ma Lin / Zhang Zhan

Il Ponte Contemporanea
Roma


Cinque artisti , realtà, esperienze e considerazioni diverse sulle dimensioni simboliche della Cina attuale, della sua vorticosa crescita, dei nuovi rapporti di potere nel mondo, espresse da un punto di vista simbolico e culturale, a confronto. 

Uno specchio sui generis sul mondo orientale odierno, offerto da autori provenienti dalla Provincia di Hubei, regione situata nel cuore della Cina: Ma Lin, Li Yu e Liu Bo, Yuan Xiaofang, Zhang Zhan. Artisti afferenti all’omonima Scuola, impostasi recentemente a una più diffusa attenzione europea. La Scuola di Hubei si configura come un movimento eterogeneo, sia per storia che per temi e tecniche utilizzate dai suoi rappresentanti. Nell’ambito di questa esposizione il lavoro di alcuni esponenti della Scuola, accomunati, oltre che per provenienza, per tematiche trattate e per una certa sensibilità al rapporto tra tradizione e modernità, che trova un dialogo armonico nei lavori presentati. Le opere di arte moderna esposte, sembrano muoversi, verso l’interesse teso al recupero tecnico e le immagini tradizionali per farle dialogare con un’iconografia assolutamente contemporanea, tendendo a risultati originali e innovativi. Attraversando le sale della mostra si può essere colpiti dalla forte dimensione simbolica che gli autori veicolano attraverso le loro opere e che sembra proporre una riflessione sulle simbologie condivise, in un contesto, quello cinese, in forte cambiamento ma al tempo stesso fortemente ancorato alla tradizione. 

In Between, si propone come una piccola finestra su un mondo specifico, come sul mondo in generale, e sul cambiamento, anch’esso in senso lato. Poche opere, alcune di forte impatto, altamente simboliche e capaci di imporsi agli occhi e alla memoria, consentono di porsi domande e sollevano questioni, apparentemente relative ad un universo lontano ma che diventano attuali e proprie. In un contesto storico-culturale di crisi globale dove i modelli lungamente assunti come l’unico mondo possibile vengono riconsiderati, questa esposizione risulta attualissima, reintroducendo domande come cos’è il progresso, cos’è la crescita, da dove veniamo e dove vogliamo andare

Ma Lin propone una attenzione alle tecniche stilistiche classiche con forte attenzione al disegno della figura umana che viene associata a simboli apparentemente in contrasto, provenienti dalle tradizioni cinesi ed europee, giocando su un interessante effetto di contrapposizioni/integrazioni.

Zhang Zhan affronta la rappresentazione di paesaggi in modo innovativo poiché elabora una rivisitazione personale di tecniche stilistiche che a partire dalla tradizione trova una commistura con una pittura fortemente materica e vibrante, dalle suggestioni post-romantiche e settecentesche.

Yuan Xiaofang , attraverso le sue opere, a partire da scenari assolutamente realistici e quotidiani, arriva attraverso l’introduzione di alcuni elementi a sconvolgere le scene in una dimensione del tutto surreale. Nel video Morning Reading, ad esempio, si assiste ad una “tipica” lezione maoista che risulta anacronistica e quindi surreale se confrontata con il presente della Cina attuale, alle prese con un’inaspettata quanto vorticosa crescita, e ridefinizione degli equilibri di potere mondiali.

Li Yu e Liu Bo evocano con le proprie fotografie i tradizionali “tableaux vivants”, ricreando ad hoc scenari iper-realistici che tendono a richiamare episodi di “ordinaria follia”: dai piccoli fatti di illegalità quotidiana alle più macabre violenze di vario tipo, attraverso scene di inaspettata poesia, arrivano a proporre delle opere ad alto impatto simbolico ed emozionale che spinge a una riflessione sulla veloce crescita della Cina, ma anche, più in generale, ai modelli di sviluppo, di progresso, di vita.

Attraverso questa collettiva si compie un viaggio verso e attraverso l’altro, la Cina in questo caso, vissuta a volte in modo ambivalente, o più apertamente ostile, per riscoprirne le specificità in relazione al momento particolare della sua storia e alle sfide culturali che si trova ad affrontare. Questa esposizione, come un vero viaggio, se vissuto con lo spirito giusto, lascia una traccia.
Alberta Mazzola

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