Il Rinascimento a Roma

Fino al 12.II.2012
Il Rinascimento a Roma. Nel segno di Michelangelo e Raffaello
Roma, Museo Fondazione Roma - Palazzo Sciarra

La grandezza del Cinquecento romano narrata attraverso le opere degli stessi protagonisti, in un’atmosfera suggestiva e capace di coinvolgere il visitatore a 360°.

Sono più di 180 le opere esposte al Museo Fondazione Roma per descrivere e mettere in luce il periodo che va dal pontificato di Giulio II della Rovere (1503-1513) alla morte di Michelangelo, avvenuta nel 1564, un anno dopo la chiusura del Concilio di Trento: evento, questo, che modificò il clima sociale, culturale e artistico di tutta Europa, immersa ormai nello spirito controriformisti.

Ma andiamo per ordine, ripercorrendo le sette sezioni in cui è articolata l’esposizione, curata da Maria Grazia Bernardini e Marco Bussagli e organizzata dalla “Fondazione Roma-Arte-Musei” con “Arthemisia Group”, in collaborazione con la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Roma.
La prima parte è intitolata “La Roma di Giulio II e Leone X” e illustra il periodo compreso tra il pontificato di Giulio II della Rovere (1503-1513) e quello di Leone X de’ Medici (1513 -1521), uno dei più straordinari di tutta la storia dell’arte: è proprio in questo ventennio che nascono capolavori come la Cappella Sistina, le Stanze di Raffaello in Vaticano e la Loggia di Psiche alla Farnesina. In mostra troviamo capolavori quali il celebre Autoritratto, nonché il Ritratto di Fedra Inghirami e il Ritratto del cardinal Alessandro Farnese (il futuro Paolo III) del “divino” Raffaello Sanzio. Dello stesso artista balza agli occhi l’affresco su intonaco staccato e trasportato su pannello raffigurante un Putto, proveniente dall’Accademia di San Luca. Assolutamente suggestivo è anche lo Studio per una figura maschile nuda seduta di Michelangelo, disegno che è da ricondurre alla grande impresa della volta della Sistina. Nella stessa sezione è inoltre possibile ammirare opere di artisti del calibro di Lorenzo Lotto (di cui è visibile il famoso San Girolamo), Perin del Vaga (la cui Sacra Famiglia è stata scelta per rappresentare la mostra), Giulio Romano, Sebastiano del Piombo, Baldassarre Peruzzi, Parmigianino.
La seconda sezione è invece dedicata al tema “Il Rinascimento e il rapporto con l’antico” e si propone di mettere in luce il profondo legame che la città di Roma intesse con la classicità, legame inscindibile che la accompagna in ogni epoca. A testimonianza della grande importanza che assumevano le vestigia antiche nella cultura degli artisti rinascimentali sono presentate in mostra mirabili imitazioni, come quella dello Spinario ad opera di Guglielmo della Porta o quella del Laocoonte di Pietro Simoni da Barga. Degni di attenzione sono anche la serie di incisioni del Caraglio su disegni di Perin del Vaga riguardanti gli Amori degli dei e il disegno di Giulio Romano con gli Amanti.


La terza parte, “La Riforma di Lutero e il Sacco di Roma” , è incentrata sul tragico evento del Sacco messo in atto dai lanzichenecchi di Carlo V, nel fatidico giorno del 5 maggio 1527. Era allora papa Clemente VII (1523-1534), che troviamo qui ritratto da Sebastiano del Piombo in due versioni, una del 1526, l’altra del 1531/32. La particolarità è che in quella dipinta precedentamente il papa è rappresentato imberbe, mentre nella versione successiva esso ha una lunga barba, fattasi crescere come voto dopo il nefasto evento.
La quarta, dal nome “I fasti farnesiani”, ripercorre gli anni del pontificato di Paolo III Farnese (1534-1549), sotto cui avviene la rinascita della città dopo il Sacco. Proprio in questi anni Michelangelo dipinge il Giudizio Universale della Sistina, opera di cui viene qui presentata una copia di Marcello Venusti. Del Buonarroti sono esposti l’Apollo – Davide del Museo del Bargello, il Crocifisso di Oxford e la Pietà di Buffalo (queste ultime due attribuite recentemente al grande artista ma non in maniera unanime). La suddetta Pietà di Buffalo è stata soggetta ultimamente ad un restauro, documentato da un video visibile durante il percorso espositivo, che cattura l’attenzione con la ricchezza di informazioni e la precisione dei lavori illustrati.

La successiva area è dedicata a “La Basilica di San Pietro” ed è volta a documentare la più grande impresa architettonica romana (a cui lavorarono artisti come Raffaello, Peruzzi, Antonio da Sangallo il Giovane, Michelangelo, Pirro Ligorio e il Vignola) tramite disegni, piante, libri a stampa, medaglie e un grande modello ligneo dell’abside.
Facendo un piccolo salto in avanti, la settima sezione si occupa de “Gli arredi” presentando oggetti dell’epoca di splendida manifattura, come piatti da portata, maioliche, elmi e le bellissime mattonelle pavimentali delle Logge Vaticane, disegnate da Raffaello e realizzate da Luca della Robbia.
Ho voluto concludere con la sesta sezione, “La Maniera a Roma a metà secolo” perché essa rappresenta il completamento del percorso finora seguito, presentando le opere di quegli artisti che hanno assorbito e rielaborato gli insegnamenti di Michelangelo e Raffaello, arrivando a nuove soluzioni. Degli esempi significativi possono essere il Torchio mistico di Marco Pino, ispirato alla Trasfigurazione raffaellesca, e le due Pietà di Jacopino del Conte e Taddeo Zuccari, che riprendono un tema tipicamente michelangiolesco. Uno dei protagonisti di questo periodo è Federico Zuccari (artista che fonderà nel 1593 l’Accademia di San Luca) di cui sono esposte diverse opere, tra cui il Ritratto di Michelangelo come Mosè e il Ritratto di Raffaello come Isaia, che mostrano quanto i due grandi maestri fossero ancora tenuti in gran conto.
La mostra si conclude con una frase del Vasari, che facendo riferimento alla Roma di Giulio III (1550-1555), scrive nelle sue celebri Vite (Edizione Giuntina, Firenze, 1568): “Io già mi rallegro di vedere queste arti arrivate nel suo tempo al supremo grado della sua perfezione, e Roma ornata di tanti e sì nobili artefici ….
Un’ultima informazione, senza dubbio degna di nota, riguarda il contributo dato a questa esposizione dall’ENEA: grazie alla tecnica laser dell’ITR 100 lo spettatore può ammirare in sede espositiva la Loggia di Amore e Psiche alla Farnesina e la Cappella Sistina in 3D, semplicemente indossando degli occhiali e facendo volare la fantasia.
adriana farina
mostra visitata il 14 dicembre 2011

Dal 25 ottobre 2011 al 12 febbraio 2012
Il Rinascimento a Roma. Nel segno di Michelangelo e Raffaello
A cura di Maria Grazia Bernardini e Marco Bussagli
Museo Fondazione Roma
Palazzo Sciarra
Via Marco Minghetti, 22 - 00187 Roma
Orario: tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00. Lunedì chiuso. (La biglietteria chiude un’ora prima)
Ingresso: intero 10 €; ridotto 8 €
Catalogo Electa
Info: tel. +39 06 399 678 88; www.fondazioneromamuseo.it